Pensiamo di essere delle “brave persone”. Ci proponiamo di comportarci in modo corretta sul lavoro ma
“per costruire una carriera che sia eticamente solida non bastano le buone intenzioni”. Di fatto, le ricerche
hanno identificato pregiudizi e processi psicologici che “oscurano il giudizio morale, portandoci a violare i
nostri stessi principi e spesso a creare contorte giustificazioni a posteriori”.
Si parla così di umiltà morale come la capacità di riconoscere che siamo passibili di trasgressioni morali
quando non rimaniamo vigili. E per mantenersi sulla retta via, gli studiosi propongono un approccio in tre
fasi: prepararsi anticipatamente alle sfide morali; prendere buone decisioni sul momento; riflettere e
imparare dai successi e insuccessi morali.